La
Giunta comunale di Catania ha sbloccato la partecipazione a tre
progetti europei - già finanziati tra la fine del 2012 e l’inizio del
2013 per complessivi 340 mila euro e che rischiavano di essere revocati
per prolungata inattività - finalizzati alla modernizzazione della
pubblica amministrazione, alla sostenibilità ambientale e alla coesione
sociale.
I
tre progetti investono diverse aree dell’Amministrazione, dai lavori
pubblici, alle attività produttive, alle politiche sociali, e prevedono
tutti la partecipazione a network europei attraverso i quali potranno
essere presentati studi specifici per ottenere fondi per opere e
realizzazioni sul territorio nel prossimo ciclo di programmazione
comunitario 2014-2020. Stare dentro al network, insomma, rappresenterà
un passaggio fondamentale nell’iter dei finanziamenti europei, in
particolare su certi temi.
Il
primo progetto, denominato “Complex challenges innovative cities”
(Ccic), punta a migliorare le politiche di innovazione, incoraggiandone
l’uso e rafforzando la collaborazione tra le amministrazioni per
modernizzare anche il contesto urbano. Tutte le autorità locali devono
affrontare una serie di sfide interconnesse relative all’innovazione e
al pubblico: finanza, autorità, appalti. Lo scambio di esperienze tra
diverse regioni europee alla ricerca di buone pratiche è dunque
fondamentale.
In
questo progetto Catania è partner di istituzioni, comunali e non, in
città come Sofia e Varsavia, capitali della Bulgaria e della Polonia,
Eindhoven, in Olanda, Gävle in Svezia, Jyväskylä, in Finlandia, Tartu,
in Estonia, Aberdeen e Birmingham nel Regno unito di Gran Bretagna,
Sabadell, in Spagna e Harghita, in Romania. In Italia i partner sono la
Regione Lazio e la città di Genova.
A
Catania sono finanziati, con 140 mila euro, studi per attivare azioni
di innovazione nel contesto urbano, per esempio una nuova fruzione dei
musei o la modernizzazione dei Beni culturali o un diverso assetto della
viabilità. Catania potrà così diventare a pieno diritto una città
metropolitana europea collocata all’interno di un network che consente
di importare le conoscenze più avanzate e trasferire rapidamente
competenze innovative.
Il
secondo progetto mira a costituire una rete europea di città verdi per
promuovere l'utilizzo di “Green it solutions” applicate ai problemi di
sostenibilità ambientale, alla salvaguardia del patrimonio
storico-artistico dei centri urbani e alla qualità della vita dei
residenti.
In
questo caso le città partner sono Riga (Lettonia), Amsterdam (Olanda),
Barcellona (Spagna), Manchester (Regno Unito), Lund (Svezia), Malta,
Kranj (Slovenia), Czestocowa (Polonia) e, tra le italiane, Roma. Le best
practics riguarderanno in questo caso trasporti pubblici - in
particolare Catania dovrà occuparsi di un focus speciale sulle
tecnologie verdi della green mobility - ed efficientamento energetico
degli edifici pubblici e non solo. Anche in questo caso il progetto
finanzia studi e progettazione e non, direttamente, opere.
Il
terzo progetto, denominato “Prevent” ha come capofila la città francese
di Nantes – altre città sono Sofia (Bulgaria), Stoccolma (Svezia),
Gijon (Spagna) - ed è stato approvato dalla Commissione Europea, con
specifica Joint Convention nell'ambito del programma Urbact II. A
Catania, 50.000 euro saranno destinati alla lotta alla dispersione
scolastica attraverso il coinvolgimento delle famiglie nelle attività
didattiche come musica, teatro, letteratura, educazione civica.
Il Responsabile dei procedimenti è Davide Crimi, dell’ufficio Politiche Comunitarie del Comune di Catania.
Ufficio Stampa Comune di Catania
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