sabato 5 ottobre 2013

Riceviamo e pubblichiamo: altro che punizione per chi sfama i cani randagi


Se le cose stanno così, altro che trasferimento, il Dirigente del Commissariato di Nesima e i poliziotti in questione meriterebbero solo un encomio per la loro umanità e per il loro senso civico nei confronti di esseri viventi (i cani, in questo specifico caso)   in difficoltà e da ciò tutti noi dovremmo prendere esempio.

Mi chiedo, se il Questore di Catania (di cui ci piacerebbe conoscere la Sua versione dei fatti) non abbia ancora letto l’autobiografia del Mahatma Gandhi, padre della nonviolenza (così come di altri grandi uomini della storia e dell’umanità che hanno ispirato in ogni angolo del mondo movimenti di difesa dei diritti civili) che tra l’altro diceva” La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. A ciò aggiungerei un’altra sua frase “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Forse basterebbe conoscere e fare proprie queste frasi per iniziare a cambiare radicalmente in positivo il modo di pensare e di agire di tutti noi.

Invito, da cittadino e da animalista storico, ognuno di quelle migliaia di cittadini che hanno nella loro vita sfamato o dissetato un animale (ovviamente a titolo esclusivamente simbolico, e ovviamente senza alcuna strumentalizzazione e nel rispetto massimo dell’Istituzione, oltre che di solidarietà con i poliziotti in questione), ad ‘autodenunciarsi’, alla Questura di Catania (inoltrandola per posta, sapendo che dare cibo e/o acqua ad un cane, randagio o meno,   non è vietato da alcuna legge, anzi esisterebbe  il reato di mancato soccorso) scrivendo ad esempio e semplicemente: “Anch’io mi sono reso responsabile di aver  alimentato e dissetato cani e/o gatti randagi a (luogo/ghi)” . Auto-denuncia, questa non simbolica,  che il sottoscritto ha presentato alcuni anni addietro ai Vigili Urbani, insieme a tanti altri volontari e cittadini, quando  organizzò, come LAV,  una manifestazione di disobbedienza civile a Noto, dando da mangiare ai cani che sostavano sotto il Comune, in quanto l’allora Sindaco aveva emanato un’ordinanza ‘illegittima’ in cui vietava di alimentare i cani randagi (ordinanza che dopo la manifestazione fu ritirata). 


Alfio Lisi
free green sicilia

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